G.Pascoli , L'assiuolo
Dov’era la luna? ché il cielonotava in un’alba di perla,
ed ergersi il mandorlo e il melo
parevano a meglio vederla.
Venivano soffi di lampi
da un nero di nubi laggiù;
veniva una voce dai campi:
chiù...
Le stelle lucevano rare
tra mezzo alla nebbia di latte:
sentivo il cullare del mare,
sentivo un fru fru tra le fratte;
sentivo nel cuore un sussulto,
com’eco d’un grido che fu.
Sonava lontano il singulto:
chiù...
Su tutte le lucide vette
tremava un sospiro di vento:
squassavano le cavallette
finissimi sistri d’argento
(tintinni a invisibili porte
che forse non s’aprono più?...);
e c’era quel pianto di morte...
chiù...
Analisi
La poesia è costituita da tre
strofe di sette novenari legati da schemi regolari di rime (ABABCDCd),con
ultimo versicolo costituito dalla voce onomatopeica “ chiù” che riprende la
finale tronca di ogni sesto verso ( “laggiù…chiù; fu…chiù; più…chiù ).
Diversa invece la struttura del periodo di ogni strofa: si passa dall’ampio
giro sintattico dei primi quattro versi, dilatato oltre i termini dell’unità
metrica con l’enjambement e l’iperbato ( Dov’era la luna? Che il cielo/
notava in un’alba di perla,/ ed ergersi il mandorlo e il melo/parevano a meglio
vederla ) alle coppie di versi della seconda strofa, in successione
paratattica e triplice anafora del verbo di sensazione (“sentivo…sentivo…sentivo”)
che, insieme alla rima interna di “ sentivo il cullARE del mARE “ e alla
sonorità onomatopeica e allitterante di “ sentivo un FRu FRu TRa le Fratte”,
rompe una troppo rigida simmetria, recuperando sul versante fonico una
continuità franta invece sul piano della sintassi (“Le stelle lucevano rare/
tra mezzo alla nebbia di latte:/ sentivo il cullare del mare,/sentivo un fru
fru tra le fratte;/ sentivo nel cuore un sussulto,/com’eco d’un grido che fu).
L’ultima strofa inverte invece lo
schema della prima con la sequenza 2 + 4+1 , ma ciò che vi è di più notevole in
essa è il perdersi della referenza naturalistica attraverso il procedimento analogico che equipara il
suono emesso dalle cavallette a quello misterioso dei “sistri d’argento”
– antichi strumenti musicali egizi connessi ai culti misterici di Iside, dea
dell’oltretomba - e la rarefazione sintattica prodotta
dall’interrogativa tra parentesi ( “tintinni a invisibili porte/ che
forse non s’aprono più?) e dalla serie dei puntini di sospensione che
rinviano a un inconoscibile, a uno spazio di silenzio non più raggiungibile
dalla parola.
Ed eccoci giunti al nucleo originario
dell’ispirazione lirica di Pascoli, al centro tematico di una poesia che come tante altre, soprattutto
di Myricae,sembra parlare della natura, raffigurare con movenze impressionistiche
un paesaggio campestre colmo di presenze, di rumori e luci e poi, con una serie
di trapassi analogici e giustapposizione
di immagini, da quello estrae qualcosa
di segreto, non definito, non visibile
se non al “sussulto” del cuore, che è poi l’inesauribile capacità del
“fanciullino” di far parlare le cose.
Il discorso lirico si sviluppa
unitariamente, nel progressivo
precisarsi di una percezione acustica che si dà inizialmente come registrazione
di un dato spazialmente localizzato, per
quanto in modo indefinito ( “veniva una voce dai campi:/ chiù”); poi,
man mano che si confonde con altri suoni (sentivo il cullare del mare/
sentivo un fru fru tra le fratte”) e si allontana nello spazio esterno, (“sonava lontano
il singulto”) la “voce” comincia
a lasciarsi individuare in un luogo già tutto interiore e diventa questa volta “il
singulto”, con significativo trapasso dall’articolo indeterminativo a
quello determinativo, per rendersi finalmente palese nel “qui e ora”
riconoscibilissimo di“quel pianto di morte”, che la specificazione
oggettiva sigla come orizzonte esistenziale dell’uomo raggiunto dalla
rivelazione del suo destino.
How to deposit funds online | Casino NZ
RispondiEliminaOnce the bonus funds are used, you can sign up to a 순천 출장안마 new 슬롯 가입 머니 account using the 익산 출장마사지 deposit bonus code MSP. How 이천 출장안마 to deposit with 춘천 출장마사지 NZ's mobile sports betting apps